Storie di maestri e musei di montagna

Il 20 aprile è stata inaugurata la mostra virtuale “Storie di maestri e musei di montagna”, realizzata in collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università della Valle d’Aosta, il Museo Vallivo Valfurva e il Sistema museale della Valtellina e a cui il Museo di Roviano ha offerto un suo contributo.

La mostra intende presentare alcune figure di maestri di montagna e dei musei etnografici da essi realizzati, spesso con fini didattici. A partire dalla figura di Mario Testorelli, per lunghi anni maestro, sindaco e animatore culturale nella comunità alpina di Valfurva, in Alta Valtellina, la mostra racconta storie di maestri e maestre che hanno lasciato una testimonianza materiale del loro lavoro pedagogico all’interno dei musei etnografici nei territori della montagna e delle aree interne italiane. Gli oggetti scelti e messi in mostra su un sito dedicato, insieme a brevi testi e narrazioni sotto forma di podcast, hanno il compito di illustrare la vita e l’opera di maestri e maestre e dei loro musei.
Il progetto si inserisce nella cornice del Progetto di Ricerca di Ateneo (PRA) 2020 “L’alleanza scuola famiglia come strumento educativo. Esperienze, strategie e modelli pedagogici nella scuola primaria e dell’infanzia” diretto dal prof. Maurizio Piseri e coordinato dalla prof.ssa Teresa Grange dell’Università della Valle d’Aosta.
L’équipe di lavoro è formata da: Valentina Porcellana, ricercatrice e docente di Antropologia alpina presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università della Valle d’Aosta; Maria Valentina Casa, antropologa e direttrice del Museo Vallivo Valfurva; staff tecnico e informativo del Sistema museale della Valtellina; Matteo Volta, Amalia Campagna, Erika Podda e Giulia Ferrante, staff scientifico del gruppo di ricerca-azione Montagne in Movimento/UNIVDA (che si occupa di antropologia applicata e pubblica in aree interne e marginali)
Il Museo di Roviano collabora al progetto e per la nostra sezione i curatori hanno intervistato Artemio Tacchia, “maestro e fondatore” del Museo. La sua testimonianza è disponibile, assieme alle fotografie e a tutti gli altri materiali, all’indirizzo https://aspirelab.altervista.org/?page_id=367

Vite d’Acqua. Pescatori del Lago di Bolsena

Domenica 12 Giugno 2016, alle ore 16, per la Rassegna di Antropologia Visiva “Ricerche in Vista”, sarà proiettato, presso la sala Convegni del Museo della Civiltà Contadina, il film Vite d’acqua. Pescatori del Lago di Bolsena, un video-documentario dell’etnoantropologa Alessandra Broccolini, sintesi di un’ampia ricerca sul campo svolta in quel territorio.

La vita, il lavoro, i saperi, ma anche l’amore e la passione per un luogo di eccezionale bellezza, sono raccontati dalla voce di un pescatore tradizionale bolsenese. “Vite d’acqua” è un piccolo tuffo nel mondo della pesca tradizionale nel lago vulcanico più grande d’Europa, un mondo che resiste con passione e orgoglio all’omologazione. Un lavoro coraggioso e tenace quello dei pescatori di lago, fatto di tecniche ingegnose, di gesti ripetitivi, ma anche di una grande conoscenza dell’ambiente naturale, che nei secoli ha prodotto un universo di saperi eccezionalmente ricchi.

Alla proiezione sarà presente l’autrice Alessandra Broccolini (docente di Antropologia Culturale presso il Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche dell’Università “Sapienza” di Roma) e il protagonista Giuseppe Biondi.

Credits
Regia:  Alessandra Broccolini
Ricerca e riprese: Alessandra Broccolini
Montaggio: Emiliano Migliorini
Interpreti: Giuseppe Biondi, Paolo Quattranni, Impero Dottarelli
Produzione: Eo|Lo Etnolaboratorio per il Patrimonio Culturale Immateriale

 

Vite d'acqua